Renato

Рамиро Лебедев-Толмач
Mio cugino Renato и un ragazzo molto strano. Mentre cammina non guarda mai intorno perchй и molto distratto. Una volta stava tornando a casa da una serata con amici. Era un tipico giorno d’inverno e c’era un buio pesto. Le sue mani e gambe tremavano dal freddo, perт non solo dal freddo. Ad improvviso un vento forte gli ha tirato via il cappello. Faceva assai freddo e Renato ha voluto riprenderlo subito. Si и piegato un po’ avanti ed ha allungato la sua mano per raggiungerlo. Non ci и riuscito! Quindi и dovuto piegarsi ancora pмu in avanti - e sempre non ci riesce. Figuratevi che mentre lo stava facendo gli и caduto un guanto dalla tasca. Visto ciт, Renato si и arrabbiato sul serio. Volete sentire com’и andato a finire? Va bene, ma non oggi. Devo andare. Ci vediamo!


Ciao! Volete sempre sentire la storia di Renato? Ma per favore! Ma и uno sciocco!! E va be’, nessuno и perfetto. Dunque, dove mi son fermato? Ah sм, avete ragione, gli и caduto un guanto. И arrossito per la rabbia e ha cominciato a gridare tante parolacce e per fortuna nessuno l’ha sentito.
 E alla fine ha deciso di lasciar perdere quella roba ed и andato avanti. Per sfortuna avendo le gambe assai deboli ha perso l’equilibrio ed и caduto anche lui. Per di piщ si и rotto una gamba.
 Ora и all’ospedale. Non ha piщ bisogno dei suoi guanti. E puт dimenticare anche il cappello (nessuna infermiera vorrа badare al vostro cappello, specie se vi vuole veramente fare un’iniezione con la sua grossa siringa).
 Adesso non ha bisogno che delle sue grandi stampelle di quercia. Al posto di Renato io avrei smesso di bere e starei a casa dopo le nove di sera.



Автор выражает огромную признательность Алексею Акулову за помощь при написании этого текста